Profilo
Daniele Niccolai inizia la sua carriera d’arte nell’azienda del padre dove il lavorare i metalli per accessori di moda stimola la fantasia. Il disegno da sempre compagno fin dai tempi della scuola elementare che domina la scena. Schizzi di modelli per bijoux articoli moda vari nel campo della boutique vengono proposti nell’arco dei 15-20 anni sviluppando presto l’estro per lavorare a mano i “campioni” in metallo ottone, rame, argento, infine a volte l’oro. Poi ancora l’arte delle placcature in metalli preziosi per rivestire la produzione di bigiotteria, attacchi per borse e per scarpe.
Si pensava alla scultura emergere prepotentemente dal lavoro manualistico, ma non è così.
L’arte del disegno prende sempre più campo, all’inizio in chiaro scuro poi nei colori pastello, matita, tempera,ecc. Il lavoro autodidatta di pittura vera e propria arriva più tardi, preso dall’entusiasmo della meccanica, l’interesse per i motori, l’età addolescienziale porta in se il lavorare, poi sui 20 anni per interessi ecologisti, l’amore per la natura, la sua difesa dall’inquinamento. Parentesi che lo terrà occupato per 8 anni dai 22 ai 30.
Emergere con innovazioni per gli ecologisti politici, i “Verdi” anche se non ne farà mai parte, per motivi di politica, è in questo periodo che viene realizzato un brevetto per invenzione alla Camera di Commercio di Firenze, nel campo motoristico e dell’energia.
Poi esplode prepotente la voglia di esprimersi nella pittura, di misurarsi coi colori a olio, nell’acrilico e ancora la tempera gli acquerelli sulle superfici più disparate. Lo scoprire i colori della natura facendo spesso escursioni a Settignano sopra Firenze, al ruscello “sambre” ad Ontignano.
Risponde interiormente nel riprodurre i paesaggi, i torrenti, le cascate, colline e paesaggi, rincorrendo i tratti della figura, del corpo, dei visi, del nudo e dei ritratti in chiaro scuro.
Il 1989 vede i primi tentativi delle prime tele, ma sarà poi il 1993 a portare frutti validi per la vera pittura scoprendo in tal modo che vi è carenza nell’interpretare il corpo umano per il ritratto vero e proprio.
E’ da questo momento che si decide (nel 1994) di entrare a far parte della scuola di Tiziano Bonanni, la “Rosso Tiziano” art for arts sake operante in via Ponchielli a Scandicci (Firenze), esperimentando così l’atmosfera artistica della scuola. Vi si rimarrà per 5 anni, perfezionandosi nel paesaggio, ritratto e nel nudo. Nel penultimo anno della scuola, affermazione allo spazio espositivo Des Arts con targa argento.
Ha occasione di incontrare i futuri componenti della Ass. “studio 7” dove permane per circa due anni facendo varie mostre anche fuori toscana. Le varie mostre della dello “Studio 7” evidenziano infatti gli sforzi esauditi nei premi delle manifestazioni della scuola.
E’ la volta della infinità di conoscenze che da ora in avanti prendono campo nelle varie esposizioni nel circondario di Firenze come Certaldo, Capraia Fiorentina, Scandicci, Campi Bisenzio, Signa.
Le sedi in Firenze dell’Ex convento del carmine e gli spazi espositivi Des Arts a S.Felice a Ema, tra le più importanti il Premio Firenze la Galleria “Puccini” e la Gall.”via larga” in via Cavour. Prediligendo i Caffè di Firenze come il “Petrarca”a Porta Romana, e il Caffè di s. Firenze in piazza S.Firenze.
Si segnala all’esterno manifestazioni a Siena ad Asciano e a Mantova a Castelgoffredo nella “via dell’arte” mostre dell’artigianato.
Al Premio Italia Arti Visive, esposizioni personale.
Altre premiazioni giungono da premi internazionali svoltisi sempre a Firenze all’Ex Convento del Carmine, Premio Internazionale Giuseppe Pascetti a Sesto Fiorentino finendo nei primi sei premiati.
Altri lavori al di fuori della pittura, come modellismo giungono dalle collaborazioni con l’azienda Niccolai s.n.c. e dall’Ass. Homo Millennium come designer e montaggio modelli in scala delle invenzioni su Leonardo da Vinci nell’ambito civile e militare in base ai disegni originali.
Daniele Niccolai con una acquirente giapponese venuta a visitare lo sudio in anteprima di una mostra a Firenze organizzata dal Prof. Tiziano Bonanni